Il Consigliere Giuseppe Minissale, Capogruppo del gruppo consiliare “Alternativa per Granarolo” in data 18/06/2025, con la presente, intende portare all’attenzione del Sindaco, quanto di seguito, interrogazione con Oggetto: Giugno 2025, Stato dei lavori al Cimitero Comunale – Padiglione G
Replica dei Consigliere Minissale:
Premesso che dalle risposte ricevute non si evincono valide e chiare giustificazioni alle spese ad oggi sostenute, secondo alcuni atti oltre € 400.000/00, e sono solo alcune ma non la totalità dell’esborso da parte del comune per l’appalto specifico, a fronte di lavori proclamati, avviati, ma in realtà oggettivamente mai partiti.
A seguito della consultazione dei documenti acquisiti con gli accessi agli atti, la risposta in merito alle difficoltà imputate all’alluvione del 17-19 settembre e 19-20 ottobre 2024, con il conseguente innalzamento dei livelli di falda, non trova alcun valido fondamento poiché già altre ditte precedenti ritenevano il progetto così presentato non cantierabile, già oltre un anno e mezzo fa.
La variabilità della falda era già evidente ben prima dell’evento alluvionale riportato, tutto ciò già presente nei documenti di progetto, ed il docfap che riportano la falda ad 1.50 mt. ma anche a 4.50mt. quindi è palese che la falda anche in assenza di alluvione si muoveva, e quindi l’alluvione richiamata nel caso specifico dell’Appalto non rappresenta alcuna causa che determini oggi modifiche operative che dovevano essere valutate, perché palesemente conosciute prima.
A seguito della consultazione dei documenti acquisiti con gli accessi agli atti, contrariamente a quanto riportato nella sua risposta, le imprese convocate alla sottoscrizione del contratto o interpellate, segnalavano motivazione di carattere tecnico economico, riconducibile al progetto, che gli impedivano la sottoscrizione del contratto, alcune delle quali relazionando in modo dettagliato le problematiche riscontrate, che per altro somiglianti alle opzioni di modifica oggi in valutazione.
Dunque il dubbio è lecito: perché si è perso un anno e mezzo di tempo, con un aggravio ulteriore di spese, per questioni che oggi convergono a quelle già ampiamente segnalate dalle imprese precedenti.